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Resistenze elettriche per termosigillatrici: consigli d’utilizzo

Nell’universo del packaging, un settore che include un gran numero di ambiti diversi, si distinguono alcuni macro-segmenti individuati sulla base del materiale che verrà utilizzato per il confezionamento: in testa troviamo da un lato carta e cartone, dall’altro la plastica. Seguono poi gli imballaggi in vetro ed in metallo.

Ma cos’hanno in comune queste quattro categorie? Indipendentemente dal materiale, per la produzione dei vari sistemi di packaging servono particolari macchinari. Questi, a loro volta, avranno bisogno di alcuni accessori senza i quali non possono funzionare.

Ed ecco che arriviamo al focus del nostro approfondimento. Oggi, in questo articolo, concentreremo l’attenzione sulla fetta di mercato che interessa gli imballaggi dei prodotti alimentari in vaschetta e in dettaglio analizzeremo la funzione delle resistenze elettriche per termosigillatrici.

Le resistenze elettriche per il riscaldamento rappresentano quindi importanti ricambi per una sigillatrice a caldo, qualunque sia la tecnica utilizzata per il packaging alimentare: MAP (confezionamento in Atmosfera Modificata), Skin (applicazione dello speciale film a contatto con il prodotto e la base della confezione), sottovuoto o saldatura.

Scopriamo insieme tutto ciò che è bene sapere in tema di resistenze per macchine confezionatrici. Partiamo da una panoramica generale sui tipi di macchinari in commercio e la loro funzione, per arrivare ad individuare il valore aggiunto di una resistenza elettrica riscaldante nell’ambito del packaging.

Quanto sono importanti questi ricambi per una sigillatrice a caldo? Quali elementi sono più indicati per l’applicazione nel settore degli imballaggi alimentari e come andranno posizionati? Come scegliere una resistenza per sigillatrice manuale o semiautomatica professionale?

Le macchine confezionatrici in campo alimentare

La scelta della macchina confezionatrice di alimenti dipende innanzitutto da una serie di aspetti. Il primo è naturalmente il tipo di prodotto che si intende confezionare, cui si aggiunge la quantità e, non meno importante, la necessità di conservazione dell’alimento.

Sulla base di questi requisiti è quindi possibile optare per soluzioni diverse, che si suddividono in due grandi categorie: le macchine termoretraibili e le macchine sottovuoto, ciascuna ideale per soddisfare determinate esigenze.

Nell’ambito del confezionamento in termoretraibile – di cui trattiamo in questo articolo in quanto prevede l’adozione di resistenze elettriche per il riscaldamento degli stampi dei macchinari – si trovano vari tipi di sigillatrice a caldo. Queste possono essere a loro volta distinte tra modelli automatici, semiautomatici e manuali.

 

·       Resistenze per macchine confezionatrici

Ad eccezione dei modelli automatici, in tema di resistenze per macchine confezionatrici manuali e semiautomatiche la scelta migliore è quella che vede protagoniste le resistenze riscaldanti piatte con isolamento in micanite.

Generalmente si tratta di resistenze rivestite esclusivamente di micanite e dello spessore di circa 1,5mm.

resistenze piane in mica per macchine confezionatrici resistenze piane in mica per macchine confezionatrici

In alcuni casi, però, le resistenze riscaldanti piatte in mica sono dotate esternamente di una corazza metallica e spesse circa 3,5 mm.

 resistenze piane in micanite circolari resistenza piana in micanite

Non è da escludere, infine, la possibilità di utilizzare resistenze elettriche a cartuccia: il principio riscaldante è uguale a quello delle precedenti soluzioni e l’unica differenza risiede nel posizionamento rispetto allo stampo del macchinario.

 

Resistenze elettriche per termosigillatrici e Atmosfera Modificata (MAP)

In tema di termosigillatrici per vaschette, la tecnologia applicata alle macchine è un fattore determinante.

In questo senso, esistono alcuni macchinari che offrono la possibilità di un confezionamento in Atmosfera Modificata o atmosfera protettiva (ATM) (dall’inglese Modified Atmosphere Packaging, MAP).

Mentre le soluzioni “classiche” – da banco, manuali, semiautomatiche o automatiche – si limitano a sigillare la vaschetta, le termosigillatrici di vaschette con tecnologia MAP creano il cosiddetto “vuoto compensato” (“vuoto gas”).

Oltre alla sigillatura si occupano quindi di saturare di gas la vaschetta, creando all’interno un’atmosfera diversa da quella dell’ambiente, favorendo una migliore conservazione e di conseguenza una maggior durata nel tempo dei prodotti in essa contenuti.

Ecco che il confezionamento in Atmosfera Modificata si presenta come una funzione assi importante per la scelta di una sigillatrice a caldo e può riguardare non solo i modelli automatici, ma anche alcuni tipi di termosigillatrici semiautomatiche e manuali.

Per consentire il funzionamento ottimale di questi macchinari è fondamentale dotarsi delle corrette resistenze elettriche per termosigillatrici: resistenze riscaldanti piatte con isolamento in micanite o resistenze elettriche a cartuccia, a seconda della macchina, di forma e dimensioni adeguate.

Si tratta infatti di prodotti da realizzare necessariamente su disegno del cliente, in quanto dovranno adattarsi alla perfezione agli stampi presenti in ciascun macchinario.

 

Scegliere una resistenza per sigillatrice manuale professionale

Le macchine confezionatrici di vaschette manuali sono la scelta ideale soprattutto per piccole attività, laboratori di gastronomia e per la piccola industria che si occupa della trasformazione di prodotti alimentari.

Si tratta di soluzioni molto semplici da utilizzare, compatte e solide, generalmente da banco. Alcuni modelli prevedono il confezionamento di più vaschette contemporaneamente e di vaschette multiscomparto.

Per il corretto funzionamento del sistema di imballaggio, la resistenza per sigillatrice manuale professionale che consigliamo di acquistare è un modello di resistenza elettrica riscaldante piana con isolamento in micanite.

È certamente la prima scelta per il settore packaging, in quanto permette di riscaldare qualunque tipo di superficie piatta in maniera uniforme. Inoltre, grazie allo spessore contenuto (circa 1,5mm), consente un ottimo scambio termico.

Scegliere una resistenza per sigillatrice manuale professionale

 

Scegliere una resistenza per sigillatrice semiautomatica professionale

Le termosigillatrici semiautomatiche professionali incontrano le esigenze produttive di attività di medie dimensioni, in quanto molto versatili e adatte a carichi di lavoro di entità diverse.

Sono soluzioni compatte che è possibile trovare sul mercato sia in versione table top che da terra.

Naturalmente si tratta di sistemi più evoluti rispetto alle macchine confezionatrici manuali e che presentano un insieme di funzioni, come ad esempio la possibilità di confezionare in varie modalità: semplice sottovuoto, saldatura parziale, Skin o MAP.

Come per le termosigillatrici manuali, comunque, anche per questi sistemi è importante fare attenzione alla scelta delle resistenze elettriche per il riscaldamento degli stampi.

Il tipo corretto di resistenza per una sigillatrice semiautomatica professionale resta comunque quello in micanite. Anche in questo caso, tra i vari modelli (anche a fascia o sagomati), i più adatti sono rappresentati dalle resistenze riscaldanti piatte, ideali come resistenze per queste macchine confezionatrici proprio per la capacità di adattarsi alla forma degli stampi, aderendovi perfettamente.

 

Posizionamento delle resistenze elettriche per il riscaldamento delle termosigillatrici

Una volta individuate nei modelli di resistenze riscaldanti piatte in micanite le soluzioni migliori per il funzionamento di molte macchine confezionatrici manuali e semiautomatiche nel settore packaging, è utile capire come vengono posizionate all’interno delle termosigillatrici.

In questo modo, una volta acquistati i ricambi per la sigillatrice a caldo, saprai anche intervenire per la sostituzione.

Tutti i sistemi di confezionamento presentano all’interno uno o più stampi, generalmente di forma rettangolare, di dimensioni equivalenti a quelle delle vaschette che hanno il compito di sigillare.

Una volta scelto il tipo di resistenza elettrica riscaldante per la sigillatrice a caldo, in fase di acquisto è necessario fornire al produttore il disegno esatto della resistenza, cosicché possa crearla su misura dello stampo. È infatti fondamentale che sia della giusta forma e dimensione, oltre a presentare i fori corretti dove necessario.

Le resistenze elettriche per il riscaldamento delle termosigillatrici vanno quindi fissate agli stampi mediante dei perni che passano attraverso i fori presenti, facendo aderire la resistenza allo stampo. Ecco che questi inizieranno a scaldarsi e in un attimo la vaschetta sarà perfettamente sigillata.

Nel caso delle resistenze elettriche a cartuccia, invece, il metodo di posizionamento corretto prevede che queste siano inserite direttamente nello spessore dello stampo, dove sono presenti fori corrispondenti al diametro della resistenza elettrica riscaldante.

resistenze a cartuccia

 

Settore imballaggi: resistenze riscaldanti piatte in mica e altre soluzioni da Errepi

Se la macchina confezionatrice non è in grado di garantire la chiusura perfetta della vaschetta – sia in semplice saldatura, con vuoto, Skin o con immissione di gas in Atmosfera Modificata – il prodotto all’interno potrebbe risultare compromesso.

È fondamentale allora che la termosigillatrice funzioni correttamente e affinché questo accada servono ricambi per la sigillatrice a caldo di alta qualità.

Noi di Errepi di Casalmaiocco (LO) ci occupiamo da oltre 40 anni di produrre le migliori resistenze elettriche per il riscaldamento per il settore imballaggi e in generale per l’ambito industriale.

Siamo specializzati nella realizzazione di resistenze riscaldanti piatte in micanite e resistenze elettriche a cartuccia per termosigillatrici. Inoltre consigliamo ai nostri clienti le soluzioni migliori per qualunque applicazione nell’ambito degli imballaggi.

Offriamo la possibilità di acquistare modelli su misura di resistenza per sigillatrice manuale e semiautomatica professionale, ma anche tante alternative per l’applicazione a segmenti diversi, come:

  • Macchine per la marcatura industriale;
  • Punzoni per operazioni di chiodatura;
  • Impianti per la preparazione di collanti.
  • Incollatrici;
  • Barre saldanti;
  • Lame da taglio.

Qualunque soluzione ti serva per attività nel settore packaging, la trovi da Errepi.

Abbiamo proposte su misura dei tuoi bisogni: dalle resistenze elettriche a cartuccia alle resistenze riscaldanti piatte, sagomate o a fascia, con isolamento in micanite o in ceramica. E ancora un gran numero di modelli di resistenze corazzate per immersione, alettate e microtubolari.

Contattaci per un consiglio o per chiedere un preventivo. Ti aspettiamo!