Quali resistenze elettriche per il riscaldamento di un impianto per la produzione di birra?
C’è a chi piace chiara, a chi scura, a chi rossa…e a chi bianca. È comunque lei la protagonista delle migliori serate all’insegna del relax: la birra, tra le bevande più amate dagli italiani.
A livello europeo siamo tra i paesi che ne consumano meno, ma la birra negli ultimi anni ha visto una rinascita anche in Italia, sia per quanta riguarda il consumo che la produzione.
La birra ti appassiona? Ti piace così tanto che hai deciso di avviare un’attività a livello industriale, di aprire un microbirrificio, un craft bewery o semplicemente ti stai cimentando nell’home brewing e vuoi realizzare a casa un vero e proprio mini impianto per produzione di birra artigianale (50 o 100 litri) con riscaldamento elettrico?
In tutti i casi è questo l’articolo che fa per te.
Oggi trattiamo infatti il tema del riscaldamento nel settore della birra, focalizzandoci su un elemento fondamentale per la realizzazione di impianti industriali o casalinghi per produzione di birra (i cui prezzi possono talvolta risultare proibitivi): le resistenze elettriche per il riscaldamento dei serbatoi.
Partiamo quindi dalle differenze tra un impianto industriale per la produzione di birra e uno artigianale, proseguendo con l’analisi del processo produttivo, per chiarire quali siano i tipi di resistenza elettrica riscaldante più adatti in ogni fase, quale sia la loro funzione specifica e naturalmente come andranno posizionate le resistenze elettriche per il riscaldamento dei diversi serbatoi.
SOMMARIO:
Quali resistenze elettriche per il riscaldamento di un impianto per la produzione di birra?
Differenze tra impianto industriale e artigianale per produzione di birra
Resistenze elettriche per il riscaldamento dei serbatoi nel processo di birrificazione
Come funzionano le resistenze elettriche per riscaldamento nei birrifici?
Il processo di birrificazione in un impianto monoblocco per produzione di birra artigianale
Che temperatura raggiunge una resistenza elettrica? Come si regola?
Funzione e posizionamento delle resistenze elettriche per il riscaldamento degli impianti
- Resistenza elettrica a fascia su misura in micanite
- Resistenza elettrica piatta su misura in micanite
- Resistenze corazzate per immersione su misura
FAQ – Riscaldamento elettrico negli impianti per birra
Come funzionano le resistenze per riscaldare?
Che temperatura raggiunge una resistenza elettrica per il riscaldamento della birra?
Quali sono le principali fasi della produzione della birra che richiedono riscaldamento?
Quanti tipi di resistenza elettrica ci sono negli impianti birrai?
Come si usano le resistenze elettriche negli impianti per la birra?
Quali sono le materie prime necessarie per la produzione della birra?
Dove vengono usati i resistori elettrici oltre che nella birra?
Differenze tra impianto industriale e artigianale per produzione di birra
Mettendo a confronto un impianto o mini impianto per produzione di birra artigianale con un vero e proprio impianto industriale di produzione di birra, è possibile individuare sostanziali differenze che portano a risultati ben diversi.
Gli elementi che distinguono le due produzioni sono fondamentalmente tre:
- il tipo di materie prime utilizzate
- l’impiego o meno di additivi
- il vero e proprio processo produttivo
Per quanto riguarda le materie prime per la creazione della birra artigianale, l’acqua è attentamente monitorata e purificata dall’impianto, si usano tanti tipi di malto d’orzo e cereali diversi e luppoli di molte varietà con qualità uniche.
Nella produzione industriale, invece, il risultato è più “standardizzato” per cui generalmente si usano malti d’orzo “base” e un paio di malti speciali. Inoltre, spesso i luppoli sono sostituiti da particolari estratti, come oli concentrati.
Sempre in tema di birra industriale, vengono impiegati additivi per favorire la conservazione delle caratteristiche fisiche del prodotto e per esaltarne determinati aspetti, come sapore, consistenza, odore ed estetica.
Ciò che ci interessa veramente è però il terzo punto, legato al processo produttivo che caratterizza gli impianti. A differenza di ciò che avviene in un impianto o mini impianto per produzione di birra artigianale, infatti, un impianto industriale prevede due passaggi aggiuntivi a completamento del processo: pastorizzazione e filtrazione.
Analizziamo quindi più in dettaglio ciò che avviene nelle varie fasi del processo di birrificazione e scopriamo quando e dove è necessario utilizzare i vari tipi di resistenze elettriche per il riscaldamento.
Resistenze elettriche per il riscaldamento dei serbatoi nel processo di birrificazione
Il processo di birrificazione si compone di una serie di fasi indispensabili per ottenere il prodotto finito. Di seguito ciò che dev’essere necessariamente previsto in un impianto industriale per produzione di birra:
- MALTIFICAZIONE – primo step il cui obiettivo è la germinazione dei cereali che verranno utilizzati per produrre la birra. La maltificazione si suddivide a sua volta in tre fasi e inizia con la macerazione in acqua, passa per la torrefazione in forni di essiccazione e si conclude con il filtraggio del malto ottenuto
- MACINAZIONE – con cui il cereale viene ridotto in polvere, o comunque in frammenti per favorire i procedimenti che seguono e in particolare l’idratazione della materia
- MACERAZIONE o AMMOSTAMENTO – passaggio fondamentale durante il quale il prodotto ottenuto dalla macinazione viene spostato all’interno di un tino dove è presente acqua calda. Gli elementi si uniscono così dando forma al mosto di cereali e, grazie al riscaldamento, all’idratazione e al mescolamento, si ottiene infine la dissoluzione del solido e la trasformazione in liquido. A questo punto, è possibile aumentare la temperatura del mosto così da disattivarne gli enzimi.
La buona riuscita del processo di ammostamento dipende anche dalla temperatura corretta dei serbatoi.
Nei vari tipi di impianto industriale e casalingo per la produzione di birra che prevedono il riscaldamento elettrico è quindi questo il momento di utilizzare le resistenze elettriche ed in particolare, in questo passaggio, la soluzione ideale è un tipo di resistenza elettrica riscaldante piatta o a fascia in micanite da applicare esternamente, per avvolgere i serbatoi.
Per il riscaldamento dell’acqua alla quale verrà aggiunto il mosto di cereali, invece, è possibile ricorrere a resistenze corazzate per immersione, anche su misura.
- CHIARIFICAZIONE – dopo la macerazione il composto ottenuto viene filtrato tramite un processo che prende il nome di chiarificazione, per cui si separa il mosto dalle trebbie in apposite vasche dotate di un doppio fondo.
In questo caso, la scelta migliore ricade su resistenze corazzate per immersione su misura del serbatoio, da applicare all’interno per il lavaggio delle trebbie e, a necessità, per il lavaggio del contenitore stesso.
- EBOLLIZIONE – ancor più importante dell’ammostamento è la fase della cottura del mosto con l’altro ingrediente fondamentale, ossia il luppolo (eventualmente con ingredienti aggiuntivi). In questo step si scelgono gli aspetti principali della futura birra: dall’aroma al gusto, fino al colore. Terminata la bollitura, il mosto viene posto in un recipiente diverso e qui centrifugato.
La temperatura è naturalmente il primo e più importante fattore per assicurare che la fase di cottura sia eseguita a dovere, che l’ebollizione sia uniforme ed intensa, tutto questo per far sì che la birra presenti tutti i suoi aspetti peculiari. Ecco perché, come per l’ammostamento, anche per il processo di ebollizione le resistenze elettriche industriali per il riscaldamento dei serbatoi più indicate sono i modelli di resistenza elettrica a fascia o piatta in micanite.
- FERMENTAZIONE – una volta sottoposto a centrifuga, il composto viene fatto raffreddare velocemente in uno scambiatore di calore e può essere spostato nell’apposita vasca di fermentazione dove verrà aggiunto il lievito scelto e precedentemente idratato. A seguito della fermentazione – a caldo, a freddo o spontanea – si può iniziare a parlare di birra.
- PASTORIZZAZIONE – arrivati a questo punto, ciò che avviene in un impianto industriale di produzione di birra è il processo di pastorizzazione, per cui si procede a riscaldare la birra a temperature elevate allo scopo di uccidere tutti i batteri e i microbi, permettendo anche di conservare la bevanda per un tempo più lungo rispetto a quello di una birra artigianale.
A seconda delle preferenze, è possibile applicare anche ai serbatoi per la pastorizzazione uno o più tipi di resistenza elettrica riscaldante a fascia o piatta in micanite.
- FILTRAZIONE – a seconda del tipo di birra, si procede al processo di filtrazione tramite il quale la bevanda assume il colore naturale e la trasparenza voluta, oltre a stabilizzarsi a livello di sapore.
- IMBOTTIGLIAMENTO – il trasferimento della birra in bottiglie, lattine o fusti è la fase finale, quella che completa l’intero processo sia in un impianto industriale che in un impianto per produzione di birra artigianale.
Nel caso della birra artigianale, come anticipato vengono eliminate alcune fasi del processo produttivo: sicuramente si salta la pastorizzazione e spesso non viene eseguita nemmeno la filtrazione, così da offrire una birra che potremmo definire più “grezza”, dal gusto particolare e interessante.
Come funzionano le resistenze elettriche per riscaldamento nei birrifici?
Per riscaldare i liquidi all’interno dei serbatoi di un impianto per la produzione di birra, le resistenze elettriche per riscaldamento convertono l’energia elettrica in calore mediante un avvolgimento resistivo, solitamente realizzato in nichel/cromo 80/20. Questo materiale, noto per l’elevata resistenza meccanica e la stabilità termica, genera calore per effetto Joule, che viene poi trasferito per contatto o per immersione al liquido. È un metodo preciso e uniforme per mantenere temperature costanti nelle fasi critiche come l’ammostamento e l’ebollizione. In particolare, la struttura in micanite dei modelli Errepi garantisce un eccellente isolamento dielettrico e un’ottima conducibilità termica, con temperature operative fino a 350°C.
Il processo di birrificazione in un impianto monoblocco per produzione di birra artigianale
Capita spesso, specie nei piccoli birrifici e quando si sceglie un mini impianto per produzione di birra (50 o 100 litri), di ricorrere a sale di cottura (o sale cotta), per cui si parla di impianto monoblocco.
In questi casi, le fasi di macerazione o ammostamento, quella di ebollizione e il successivo filtraggio sono eseguite in modo contiguo, per cui:
- Ammostamento e cottura del mosto avvengono in un unico serbatoio, naturalmente in fasi disgiunte, attivando il riscaldamento quando necessario grazie ai modelli di resistenza elettrica riscaldante (in micanite);
- Filtraggio/Whirlpool, quindi la fase successiva del processo di produzione, avviene in un tino posto al fianco del precedente, in linea;
A completamento di questi impianti di produzione di birra, dai prezzi naturalmente inferiori rispetto a quelli tradizionali e più compatti, troviamo anche un serbatoio di acqua calda e uno scambiatore di raffreddamento.
Che temperatura raggiunge una resistenza elettrica? Come si regola?
Le resistenze elettriche in micanite possono raggiungere temperature operative fino a 350-400°C, come evidenziato anche nei test tecnici di Errepi. Il valore dipende dalla densità superficiale (W/cm²) e dalle condizioni d’uso.
La regolazione può avvenire tramite:
- Termostato meccanico incorporato;
- Sensore PT100 o termocoppia installati in tasche portasonda;
- Controlli digitali per la gestione centralizzata del riscaldamento.
Tutte le soluzioni garantiscono efficienza e sicurezza.
Funzione e posizionamento delle resistenze elettriche per il riscaldamento degli impianti
Ora che abbiamo chiaro il contributo offerto al settore della produzione di birra dalle resistenze elettriche industriali, possiamo approfondire più in dettaglio la funzione e il posizionamento ideale di questi preziosi elementi rispetto ai serbatoi.
Che si tratti di un impianto per produzione di birra artigianale o industriale, nelle varie fasi del processo di birrificazione puoi servirti quindi dei seguenti modelli di resistenza elettrica riscaldante realizzabili su misura:
· Resistenza elettrica a fascia su misura in micanite
I tipi di resistenze elettriche industriali con isolamento in micanite sono un particolare tipo di resistenza elettrica riscaldante che si caratterizza per l’eccellente scambio termico e la capacità di riscaldare in maniera uniforme l’intera superficie dell’elemento con cui è a contatto.
La resistenza elettrica a fascia in micanite, anche per via della sua forma cilindrica, è ideale da applicare ai serbatoi dove avvengono diverse fasi del processo di produzione della birra, come l’ammostamento, l’ebollizione e la pastorizzazione.
Si posiziona esternamente, sul collo dei serbatoi, così da avvolgere il recipiente e riscaldare indirettamente il contenuto, senza bisogno di venirne a contatto (riscaldamento a induzione).
Di seguito un esempio di resistenza elettrica a fascia completa, utilizzabile sia in nei microbirrifici in un impianto per produzione di birra artigianale (50 o 100 litri) che eventualmente per un mini impianto per la produzione di birra domestico:
· Resistenza elettrica piatta su misura in micanite
I modelli di resistenza elettrica piatta o piana con isolamento in micanite condividono le caratteristiche funzionali delle resistenze elettriche per il riscaldamento a fascia, in quanto anch’esse realizzate con lo stesso materiale, appartenenti ad un’unica famiglia.
Ne deriva che le fasi del processo produttivo della birra per le quali queste resistenze elettriche industriali risultano utili sono le stesse delle precedenti soluzioni.
Ciò che cambia è la loro forma e di conseguenza il metodo di applicazione: anche in questo caso abbiamo a che fare con un tipo di riscaldamento a induzione ma, a differenza di una resistenza elettrica a fascia, la versione piana viene fissata solidalmente al fondo esterno dei serbatoi (che si presenta a sua volta come un disco piatto) attraverso delle viti.
Tali viti lunghe (o perni) sono saldate dall’interno alla superficie della base dei serbatoi e permettono di applicare dall’esterno prima la resistenza elettrica piatta, a contatto del fondo, quindi una contropiastra (generalmente 10mm) della stessa forma della resistenza, posizionata a contatto con quest’ultima. Infine, all’estremità inferiore si provvederà ad avvitare un dado, che una volta stretto completa e assicura il tutto.
Importante: è il cliente che in fase di accordo con i produttori di resistenze elettriche industriali deve indicare la forma della contropiastra (naturalmente guardando alle alternative fornite dal fornitore) che ha intenzione di utilizzare. Dovrà inoltre fornire un disegno che mostri la disposizione dei fori per le viti sulla contropiastra stessa, così che il produttore possa realizzare gli stessi sulla resistenza elettrica riscaldante piatta.
· Resistenze corazzate per immersione su misura
Molto diverse rispetto ai modelli precedenti sono le resistenze corazzate per immersione, proposte su misura in considerazione di un gran numero di aspetti quali attacchi, tensioni, potenze, forme e lunghezze. Queste soluzioni sono realizzate con leghe metalliche diverse, e in particolare per queste applicazioni si tende a scegliere resistenze corazzate per immersione in acciaio inox.
Oltre alle fasi che compongono il processo produttivo, è altrettanto importante sottolineare l’aspetto della pulizia dei serbatoi, ed è proprio qui che una resistenza elettrica riscaldante corazzata del tipo ad immersione per il riscaldamento di fluidi può dare il suo contributo.
Si tratta infatti di prodotti molto usati per il lavaggio dei recipienti, oltre che per riscaldare l’acqua in preparazione della fase di ammostamento, prima che venga aggiunto il cereale in polvere o frammenti (risultato della macinazione). Le resistenze elettriche per il riscaldamento a immersione sono anche utilizzate per il lavaggio delle trebbie, nella successiva fase di chiarificazione.
FAQ – Riscaldamento elettrico negli impianti per birra
Quando si decide di realizzare un impianto per la produzione di birra uno degli aspetti tecnici più importanti da considerare è il sistema di riscaldamento, e in particolare la scelta delle resistenze elettriche per riscaldamento. Questa sezione FAQ nasce per rispondere in modo chiaro e pratico alle domande più frequenti che riguardano l’utilizzo delle resistenze elettriche nella birrificazione.
Capire come funzionano le resistenze per riscaldare, quali tipologie esistono, quali temperature raggiungono, e in quali fasi del processo produttivo vadano installate è fondamentale per garantire una birra di qualità e un impianto efficiente e duraturo. Non solo: conoscere come si usano le resistenze elettriche e dove vengono usati i resistori permette di compiere scelte tecniche più consapevoli e adatte al proprio progetto brassicolo.
Che tu stia lavorando con un impianto da 50, 100 o 300 litri, o stia valutando un upgrade per migliorare la gestione termica del tuo birrificio, in queste domande troverai spiegazioni sintetiche ma puntuali sulle resistenze elettriche riscaldanti per liquidi, sulle resistenze a fascia in micanite, sulle versioni piatte, e sulle più specifiche resistenze ad immersione su misura.
Sfoglia le risposte qui sotto per approfondire ogni aspetto tecnico e progettuale legato al riscaldamento elettrico per birra. Se ti serve ulteriore supporto, contattaci: scegliere la resistenza giusta può davvero fare la differenza nella qualità del prodotto finale.
Come funzionano le resistenze per riscaldare?
Le resistenze elettriche funzionano convertendo l’energia elettrica in calore attraverso un conduttore ad alta resistenza, solitamente una lega nichel-cromo. Quando attraversate dalla corrente, queste resistenze generano calore che viene trasferito al liquido nel serbatoio, direttamente (immersione) o indirettamente (fascia o piastra in micanite).
Che temperatura raggiunge una resistenza elettrica per il riscaldamento della birra?
Le resistenze elettriche a fascia o piatte in micanite possono raggiungere temperature di esercizio fino a 350°C, ma alcuni modelli testati da Errepi mostrano picchi oltre i 400°C, a seconda della densità superficiale (W/cm²) e del tempo di attivazione.
Quali sono le principali fasi della produzione della birra che richiedono riscaldamento?
Le fasi che necessitano di riscaldamento elettrico includono:
- Ammostamento, per la formazione del mosto
- Ebollizione, per l’aggiunta del luppolo
- Pastorizzazione (solo in ambito industriale)
- In alcuni casi, anche il lavaggio delle trebbie e il riscaldamento dell’acqua di processo richiedono resistenze elettriche.
Quanti tipi di resistenza elettrica ci sono negli impianti birrai?
Tre tipologie principali:
- Resistenze a fascia in micanite: avvolgono esternamente i serbatoi cilindrici
- Resistenze piatte in micanite: fissate al fondo esterno dei serbatoi
- Resistenze corazzate per immersione: immerse direttamente nei liquidi, ideali per acqua, mosto e operazioni di pulizia.
Come si usano le resistenze elettriche negli impianti per la birra?
Ogni resistenza va montata secondo la fase produttiva e il tipo di serbatoio:
- Le fasce si posizionano sul lato del serbatoio
- Le piatte vengono avvitate al fondo
- Le immersioni si installano tramite attacco filettato interno.
In molti casi, è possibile integrare anche un termostato o un sistema portasonda per il controllo preciso della temperatura.
Quali sono le materie prime necessarie per la produzione della birra?
Le materie prime base sono:
- Acqua, che costituisce oltre il 90% del prodotto finale
- Malto d’orzo (o altri cereali)
- Luppolo, per aroma e conservazione
- Lievito, per la fermentazione
Nei birrifici industriali possono essere usati anche additivi o estratti, mentre nell’artigianale si preferisce mantenere naturalezza e varietà.
Dove vengono usati i resistori elettrici oltre che nella birra?
I resistori sono impiegati in tutti i settori industriali dove serve riscaldare, fondere o mantenere a temperatura stabile un materiale o fluido. Troviamo resistenze elettriche per il riscaldamento in plastica, alimentare, packaging, medicale, stampaggio, trattamenti termici e HVAC.
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Eccoci alla fine e speriamo di aver chiarito i tuoi dubbi su quali siano le soluzioni più adatte al tuo caso.
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